Labec, Babar e LHC (Dal 2001 al 2011)
Nel novembre del 2002, grazie alla sottoscrizione di un protocollo aggiuntivo nell’ambito della convenzione tra INFN e Università di Firenze, il polo Universitario di Sesto Fiorentino viene individuato come sede del LAboratorio di tecniche nucleari per l’Ambiente i BEni Culturali (LABEC), che diventa così formalmente operativo.
Panoramica della sala del LABEC
Crediti INFN
Roberto Petronzio
Crediti INFN
Il 19 settembre 2005, ad Arcetri, Firenze, prende il via il ciclo di conferenze di tre giorni che segna l’inaugurazione del Galileo Galilei Institute, centro dedicato alla fisica teorica ospitato nei locali del Dipartimento di Astronomia dell’Università di Firenze situato sulla collina fiorentina, nelle vicinanze della casa in cui Galileo Galilei trascorse i suoi ultimi anni di vita.
Ingresso GGI
Crediti INFN
Lancio del satellite Resurs-DK1 con a bordo il rivelatore Pamela dal cosmodromo di Baikonur
Crediti Roscosmos
Il 20 ottobre 2008 viene ufficialmente inaugurato presso il CERN il Large Hadron Collider (LHC), il più potente acceleratore di particelle mai realizzato. Meno di un mese più tardi Barak Obama diventerà il primo presidente afroamericano degli Stati Uniti.
Ricercatori nella sala controllo del CERN festeggiano il primo fascio di protoni accelerati da LHC
Crediti CERN
Il successore di LEP sarà in grado di accelerare e far collidere fasci di protoni a energie mai raggiunte. Dieci gli anni necessari per la sua costruzione, iniziata nel 1998, e per quella degli otto detector inizialmente collocati lungo l’anello acceleratore di 27 km di circonferenza di cui si compone LHC. Decisivo il contributo dell’INFN, responsabile della progettazione e della realizzazione, in collaborazione con l’industria italiana, di un terzo dei 1600 magneti superconduttori della macchina, mantenuti a una temperatura di -271, 3 °C grazie a sofisticate tecniche criogeniche e all’impiego di elio liquido, e dei cavi superconduttori delle componenti magnetiche di CMS e ATLAS, i due esperimenti più imponenti posizionati nei punti di intersezione delle due linee di fascio parallele di LHC.
Sin dalle prime fasi del progetto, molto significativa sarà la rappresentanza dei ricercatori INFN, oltre 700, che occuperanno ruoli chiave anche all’interno delle collaborazioni internazionali alla guida delle attività scientifiche condotte mediante i rivelatori.
Nato da una proposta del 1991 di Ugo Amaldi, fisico del CERN e figlio di Edoardo, e Giampiero Tosi, all’epoca dirigente del Dipartimento di Fisica sanitaria dell’Ospedale Niguarda, il CNAO vedrà il fondamentale contributo dell’INFN, responsabile della realizzazione dell’acceleratore di particelle utilizzato nei trattamenti e tra i fondatori del Centro e responsabile, assime al CERN e a DESY, della realizzazione del sincrotrone utilizzato nei trattatementi.
Immagine acceleratore CNAO
Crediti CNAO
Il 27 maggio 2010, nella sala B dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, entra in funzione il più grande rivelatore di neutrini ad argon liquido mai costruito, ICARUS (Imaging Cosmic and Rare Underground Signals).
Realizzato nell’ambito del progetto ‘CERN Neutrinos to Gran Sasso’ (vedi dal 2011 al 2021) a partire da un’idea di Carlo Rubbia, che sarà anche il portavoce della collaborazione internazionale alla guida dell’esperimento, ICARUS, che rimarrà operativo fino al 2014 nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, rappresenterà un importante successo per l’INFN, responsabile dello sviluppo della nuova tecnologia ad argon liquido adottata dal rivelatore, il cui destino sarà di vivere nei prossimi anni una nuova vita come parte del progetto internazionale DUNE presso il FermiLab di Batavia, in Illinois (Stati Uniti), che tenterà di fare luce sui misteri che ancora avvolgono le proprietà dei neutrini.
a cura di Ufficio Comunicazione INFN
testi a cura di Matteo Massicci
Comunicazione visiva F. Cuicchio UffCom INFN, produzione Multimedia Service
ITC Services, Servizi Nazionali INFN
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