Ciclotrone Superconduttore, quark top, Dafne ed EGO (Dal 1991 al 2001)
Nel 1992, anno in cui Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, a distanza di soli tre mesi l’uno dall’altro, vengono assassinati dalla mafia nelle stragi di Capaci e Via D’Amelio, entra in funzione, presso il centro di ricerca DESY (Deutsches Elektronen-Synchrotro) di Amburgo, il collisore di particelle HERA. La macchina, del diametro di 6,3 chilometri, è in grado di far scontrare elettroni o positroni con protoni a un’energia di 318 GeV.
L’accordo di collaborazione con DESY, promosso nella metà degli ’80 da Zichichi, si tradurrà anche con la costruzione del solenoide superconduttore di uno dei rivelatori di HERA, l’esperimento Zeus, dedicato a indagare la struttura interna dei protoni e i legami tra i suoi costituenti fondamentali.
Luciani Maiani
Crediti CERN
Al termine del suo secondo mandato, Nicola Cabibbo, nel 1993,
Frutto di un accordo tra l’Università di Milano e i LNS, il CS viene realizzato presso il LASA, che era stato istituito proprio grazie ai fondi destinati al progetto, e trasferito in Sicilia all’inizio degli anni ’90. La macchina si avvarrà dei sistemi di accelerazione delle particelle sviluppati nel centro di Segrate, il successo dei quali consentirà di confermare le potenzialità delle tecnologie superconduttive criogeniche nell’ambito della fisica degli acceleratori.
Negli stessi anni, un’esperienza analoga giunge al termine presso i Laboratori Nazionali di Legnaro, dove entra in funzione l’acceleratore lineare ALPI, interamente progettato dai ricercatori dei LNL, che sfrutta soluzioni analoghe a quelle impiegate per il CS K 800. Entrambi gli acceleratori sono ancora oggi in funzione e vengono utilizzati per le attività sperimentali e applicative nei rispettivi Laboratori INFN.
Il 27 giugno 1994 i presidenti dell’INFN e del CNRS Luciano Maiani e Francois Kourilski sottoscrivono l’accordo per la realizzazione di Virgo, il primo osservatorio europeo per la rivelazione di onde gravitazionali, la cui costruzione sarà portata a termine nel 2003. Il sito scelto per ospitare la nuova infrastruttura è la piana di Cascina, in provincia di Pisa.
Specchi del rivelatore di onde gravitazionali Virgo nel laboratorio EGO (European Gravitational Observatory) dell’INFN e del CNRS francese, che si trova a Cascina (Pisa)
Crediti INFN, Photo Simone Schiavon
Per l’INFN, a quasi cinquant’anni dalla sua nascita, Virgo rappresenta solo l’ultima tappa di un percorso avviato già alla fine degli anni ’70, quando, su incoraggiamento di Edoardo Amaldi, iniziano le prime attività sperimentali rivolte alla ricerca delle onde gravitazionali. Lavoro che porterà, dieci anni più tardi, alla realizzazione di tre rivelatori risonanti criogenici (Explorer al CERN, Nautilus ai Laboratori di Frascati e Auriga ai Laboratori di Legnaro), noti anche come barre di Weber. Nonostante l’insuccesso di questi apparati, l’esperienza maturata consentirà di fornire un contributo fondamentale alla realizzazione dell’interferometro.
Il 1997 vede la pubblicazione del primo libro della saga che racconta le vicende del giovane mago più famoso del mondo, ‘Harry Potter e la pietra filosofale’. Nello stesso anno, non è di certo la magia, ma la fisica, a consentire di accelerare i primi fasci di elettroni e positroni all’interno dei due anelli che compongo il successore di Adone, Dafne, all’interno dei Laboratori Nazionali di Frascati.
Panoramica della sala di Dafne
Crediti INFN
Vista aerea di European Gravitational Observatory (EGO)
Crediti EGO
a cura di Ufficio Comunicazione INFN
testi a cura di Matteo Massicci
Comunicazione visiva F. Cuicchio UffCom INFN, produzione Multimedia Service
ITC Services, Servizi Nazionali INFN
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